Starteed e l’emergenza COVID-19: intervista a Nawel Faysal
Starteed è una crowd-company che sviluppa soluzioni innovative nel mercato del crowdfunding. Il suo obiettivo è quello di fornire infrastrutture tecnologiche personalizzate e servizi specializzati a coloro che vogliono creare campagne di crowdfunding efficaci e trasparenti. Le campagne curate da Starteed vengono incontro alle esigenze dello specifico progetto e del cliente e nella maggioranza dei casi sono dedicate a iniziative spiccatamente concrete e di rilevanza sociale e culturale. Starteed è dunque una realtà estremamente vitale ed interessante per chiunque abbia un buon progetto che possa destare l’interesse e stimolare l’azione da parte di una comunità e voglia avere gli strumenti per portare a casa i risultati sperati.
Per capire di più sul funzionamento, le potenzialità ed i risultati raggiunti da Starteed durante questa crisi, abbiamo intervistato Nawel Faysal (vedi profilo LinkedIn), project manager di Starteed.
Grazie Nawel per avere accettato di parlarci di Starteed. Come viene avviata una raccolta fondi su Starteed?
Noi di Starteed prendiamo per mano ciascun progetto e lo guidiamo verso la soluzione più idonea. Attraverso un processo di creazione guidato accompagniamo l’utente verso la realizzazione della sua campagna che può personalizzare sia a livello grafico che a livello tecnologico. L’utente ha la possibilità di ospitare il crowdfunding su un sito già esistente o svilupparne uno ad hoc. Può inoltre scegliere il design della pagina, stabilire la durata della campagna e la modalità di raccolta, inserire servizi aggiuntivi, scegliere tra i più svariati metodi di donazioni, e molte altre funzioni
Qual è il costo del servizio?
Nella definizione dei costi abbiamo voluto creare dei piani flessibili, capaci di essere sostenibili sia per quelle campagne che mirano a piccoli importi sia per iniziative che raggiungono cifre molto alte. Da qui nasce quindi la scelta di dare ai nostri utenti la possibilità di scegliere tra un piano in percentuale (5% del ricavato) ed un piano fisso mensile (249€ al mese). Quest’ultimo piano è pensato per campagne con obiettivi molto elevati: è una cifra fissa che non aumenta con l’aumentare dei fondi raccolti.
Sono nate su Starteed delle campagne per aiutare gli ospedali nell’emergenza covid-19? Che tipo di campagne sono?
Ancora una volta abbiamo avuto la conferma che l’appartenenza ad un gruppo o l’essere radicati in un territorio è uno dei fattori principali per una raccolta fondi di successo. I donatori hanno ampiamente privilegiato campagne a supporto di ospedali o unità sanitarie della loro città, come ad esempio la campagna dell’ASL Città di Torino a supporto degli ospedali Amedeo di Savoia, Maria Vittoria, San Giovanni Bosco, Martini e diversi Poliambulatori della città.
Non sono altresì mancati esempi di campagne di successo organizzate da aziende che hanno chiesto contributi ai loro dipendenti, come la campagna Greaterthandistance, sviluppata con Fondazione Italiana Accenture a sostegno della Croce Rossa Italiana. Numerose aziende hanno deciso di offrire la propria visibilità per raccogliere fondi per un ospedale, come il caso di Moschino per l’Humanitas. Persino un liceo di Milano ha voluto lanciare una campagna a sostegno dell’Ospedale Sacco di Milano, con un claim molto bello: Omnia vincit amor.
Un caso interessante sono state le campagne lanciate per supportare chi, appartenendo già prima a fasce fragili, è stato colpito ancora di più dall’emergenza, come la campagna #distantimavicini di AISLA a sostegno dei Centri NEMO in Italia specializzati nella ricerca e cura della SLA. Anche Amministrazioni pubbliche si sono adoperate per supportare i propri cittadini ed enti del territorio, come il caso del Comune di Bra.
Come Starteed abbiamo voluto dare il nostro contributo lanciando una campagna a favore della Protezione Civile, in collaborazione con Oval, Walliance e Save the Planet. Ad oggi a supporto dell’emergenza covid-19 sono stati raccolti tramite Starteed più di mezzo milione di euro.
Quali sono i vantaggi di Starteed? Quali i vantaggi per il donatore e per l’ente?
Senza dubbio la velocità e la personalizzazione: attraverso una serie di passaggi guidati è possibile creare in totale autonomia una campagna attivabile nel giro di qualche minuto, personalizzandola a livello sia di grafica che di funzionalità.
Starteed presta particolare attenzione alla User Experience: sia per il progettista della campagna che per il donatore l’esperienza vuole essere facilitata, chiara e gradevole dalla creazione della campagna ai form di donazione. Anche l’accreditamento immediato dei fondi è un punto di forza. Starteed non entra infatti in possesso dei fondi, il conto corrente del beneficiario viene collegato direttamente alla campagna. Starteed prevede varie modalità di pagamento tra le quali l’utente può scegliere. è possibile donare con carta di credito, bonifico bancario, Paypal e Satispay e aggiungere donazioni che arrivano da altri canali in modo da comunicare in totale trasparenza l’ammontare raccolto.
E’ anche possibile per l’organizzatore della campagna visualizzare in qualsiasi momento l’anagrafica dei donatori. Il sistema, poi, invia in automatico al donatore una mail con la ricevuta che riporta già tutti i suoi dati per facilitare un eventuale agevolazione fiscale. Per orientarsi fra i servizi e le funzioni, Starteed mette sempre a disposizione un membro del suo team per offrire supporto tecnico-strategico all’utente.
Cosa consiglieresti a chi volesse aprire una raccolta fondi per un ospedale su Starteed?
Proprio perché è possibile collegare direttamente il conto dell’ospedale alla raccolta fondi anche se il creatore della campagna è un soggetto diverso, chiunque potrebbe aprire una raccolta fondi su Starteed per destinare fondi all’attuale emergenza. Il mio consiglio è che sia una persona o un ente che abbia una forte community da poter coinvolgere: questo aumenterebbe senza dubbio la potenzialità di successo della raccolta fondi. Si sa che il crowdfunding si basa su micro-donazioni quindi il numero delle persone che si riesce a raggiungere e coinvolgere fa davvero la differenza!
Ci racconti un episodio che ti ha colpito ed emozionato?
Per tanti anni abbiamo pensato che la raccolta fondi fosse una cosa per pochi e che servissero ingredienti segreti. Il crowdfunding ha rivoluzionato questa concezione rivelandosi uno strumento assolutamente democratico che si basa soprattutto su due cose: emozione e passaparola. Lavorando in questo settore capita spesso di emozionarsi ma c’è stato un momento in particolare in cui ho iniziato davvero a credere nella magia del crowdfunding. Ricordo che era tarda sera quando ricevetti il messaggio di un utente. Stava creando una campagna e aveva bisogno di aiuto perché era “un semplice padre di famiglia alle prime armi con il digitale ma con una grandissima voglia di realizzare un sogno un pò pazzo”. Era tardi e stavo per andare a letto, ma come non rispondere ad un messaggio così? In quel momento non mi sarei mai potuta immaginare che svegliandomi il giorno dopo avrei visto il contatore di quella campagna girare all’impazzata dopo pochissime ore dal lancio. Era una campagna per raccogliere fondi per realizzare la prima pizzeria gestita da ragazzi autistici. Era questo il sogno di quel padre che voleva regalare un futuro a suo figlio autistico e a tanti altri ragazzi in Italia. “Nawel, io non ci credo. Ma secondo te sono donazioni vere?” mi disse Nico al telefono con le lacrime agli occhi. Emozionata un po’ anche io, lo rassicurai e gli dissi che sì, era tutto vero e che non era un miracolo, ma semplicemente la dimostrazione che quel progetto intercettava davvero un bisogno.
La campagna aveva semplicemente utilizzato i giusti mezzi di comunicazione per diffondere l’iniziativa e arrivare proprio a quei molti che erano sensibili al messaggio, sottolineando che non si trattava di carità ma del desiderio di contribuire e di far parte di un bel progetto. Nico ha poi dovuto lasciare il suo lavoro perché PizzAut da sogno si è trasformato in realtà.
Ci puoi dire qualcosa sul Report del Crowdfunding italiano, quest’anno alla quinta pubblicazione?
L’idea del Report è nata perché ci siamo resi conto che uno degli elementi fondamentali per la crescita del settore era (ed è tuttora!) la trasparenza. Con il Report quindi vogliamo fornire una panoramica precisa dello stato di salute del settore ed evidenziarne tendenze di rilievo per una migliorare sempre più la qualità del settore. Di anno in anno stiamo constatando che non solo il settore è in crescita, ma che sta crescendo in modo sostenibile e con sistemi sempre più trasparenti ed innovativi che vanno verso la valorizzazione della crowd, la vera protagonista del crowdfunding.
Cosa vorresti dirci per concludere questa nostra chiacchierata?
Mai come in questo periodo stiamo assistendo ad un crowdfunding che diventa sinonimo di solidarietà. Che siano enti profit o non profit, privati o pubblici, comunità o singoli individui, poco importa: l’importante è unirsi e partecipare dando ciascuno il proprio contributo. E vorrei augurare non solo al settore del crowdfunding ma all’Italia intera di non dimenticare mai questa preziosa lezione.