Il Caso Klinker: Fundraising, Musica e Solidarietà

 In Articoli, Spazio Positivo

Roberta Osti, attivista e fundraiser professionista, racconta il suo incontro con i Klinker, giovanissima rockband  romagnola al timone di una raccolta fondi di successo per l’Ospedale di Forlì

“Uno sguardo al domani, un Paese che si unisce
Forza, medici, lottiamo per un mondo che guarisce!
Non serve una ballata per salvare una nazione
ma un popolo riunito che reagisce da leone.”

Kevin, Giulio, Francesco e Riccardo, in arte i Klinker, sono giovanissimi, rock e generosi. La loro storia si intreccia con quella di Roberta Osti (vedi profilo LinkedIn), attivista e professionista della raccolta fondi, all’epoca della più grande emergenza sanitaria del dopoguerra.

Ma andiamo con ordine.

Roberta, fundraiser forlivese dall’esperienza pluriennale, sale a bordo dell’iniziativa “Fundraiser per gli Ospedali in emergenza COVID-19” nel momento esatto in cui intercetta la call e legge di che cosa si tratta: “Io e questo progetto ci siamo scelti. — afferma — è arrivato proprio nel momento in cui mi stavo chiedendo come poter contribuire con la mia professionalità a questa situazione difficilissima e mi ha dato la risposta. Non mi rilasso mai, sono sempre a caccia di esperienze lavorative – e soprattutto personali – in grado di arricchirmi a livello interiore; questa lo è, fuori da ogni dubbio.

Da allora, sono moltissime le campagne che insieme ai suoi colleghi attivisti ha seguito e sostenuto, accompagnando gli enti sanitari pubblici che si sono avvalsi del supporto della task force, con passione, dedizione e indiscutibile professionalità.

La vicenda dei Klinker, però, merita un posto speciale. “Parliamoci chiaro, — chiarisce Roberta — non mi sono stupita di trovarmi di fronte a una campagna di raccolta fondi organizzata da ragazzi di 20 anni. In fondo sono loro il pubblico del web, delle grandi piattaforme online, la tecnologia è il loro pane quotidiano. Infatti hanno riscosso un enorme successo: in soli due giorni hanno raggiunto l’obiettivo iniziale di 5.000€ rivolgendosi ad un pubblico di giovanissimi, per lo più studenti, che, per la maggior parte, hanno potuto donare ciascuno somme veramente piccole. È il vero significato del crowdfunding ed è esattamente quello per cui è nato: goccia dopo goccia, donazione dopo donazione, unirsi e raggiungere un traguardo importante. Bellissimo!”.

Come dicevamo in apertura, i Klinker sono una promettente band di Forlimpopoli composta da 4 ragazzi tra i 19 e i 22 anni. Dopo una fortunatissima partecipazione a Sanremo Rock, l’arrivo improvviso di COVID-19 ha interrotto con prepotenza le registrazioni del loro primo album studio. Un imprevisto davanti al quale, ci racconta il chitarrista Kevin, hanno saputo subito come reagire, mettendo la loro musica al servizio di una causa più grande: “Il nostro bassista fa il volontario in ambulanza. Tra un turno e l’altro è venuto in contatto con tanti dottori e infermieri impegnati in prima linea nell’emergenza e sentivamo il dovere morale di aiutarli e sostenerli. Ci è sembrato naturale aprire una raccolta fondi su GoFundMe e, di conseguenza,  scrivere una canzone inedita per promuoverla: un’idea originale, orecchiabile e con un testo molto diretto, per arrivare subito alla gente e raggiungere in fretta il nostro obiettivo. Inizialmente volevamo raccogliere 5000€ da donare al solo reparto di Pneumologia dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni della nostra città, ma poi, vedendo il grande successo della campagna, abbiamo alzato la posta a 6000€ e contattato direttamente i medici, che ci hanno segnalato in tutta la struttura una grave mancanza di D.P.I. come mascherine, occhiali protettivi, tute e camici monouso. I fondi raccolti saranno destinati a loro. Vogliamo ringraziare Roberta, una professionista gentile e competente che ci ha aiutato molto e guidato nella fase di sblocco e ricezione delle donazioni.”

Grazie a quelli che… è un inno alla solidarietà e alla speranza, una poesia di ringraziamento al personale ospedaliero che ogni giorno mette a rischio la propria vita per salvare la nostra, aprendo sempre di più alla prospettiva di un domani migliore. “Ascoltando Kevin e la sua band — conclude Osti — mi rendo conto di avere avuto il privilegio di parlare con dei ragazzi consapevoli della gravità della situazione e che si sono attivati, seppur inizialmente forse in maniera poco consapevole, mossi dia una motivazione profondissima. Con grande maturità e senso di responsabilità, poi, hanno saputo chiedere aiuto a noi di “Fundraiser per gli ospedali in emergenza COVID-19”. Si è creato immediatamente un legame di fiducia e stima reciproca e siamo riusciti a sbloccare i fondi nel giro di una settimana”.

Quella di Roberta e dei Klinker è solo una delle tante storie di collaborazione e di solidarietà che vi racconteremo, la prima testimonianza delle molte campagne che i nostri fundraiser hanno seguito e supportato, camminando fianco a fianco delle aziende ospedaliere nazionali sino alla corretta ricezione dei fondi.

Mai come in questo momento, appare chiaro quanto sia necessario sapere chiedere aiuto, sapersi affidare a professionisti competenti per conquistare insieme obiettivi incredibili e, parafrasando Kevin e i suoi ragazzi, per vedere spuntare un nuovo arcobaleno.

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