Eppela e il crowdfunding per l’emergenza

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Intervista a Giulia Buselli, Project Advisor e Crowdfunding Specialist di Eppela


Mai come in questa emergenza sanitaria il finanziamento dal basso ha avuto un ruolo di primo piano. Le iniziative di crowdfunding online si sono moltiplicate
fin dai primi giorni, anche se il rischio che i fondi non giungessero a destinazione era sempre in agguato. La task force “Fundraiser per gli Ospedali in Emergenza COVID-19” – la prima in Italia -, composta da 30 fundraiser a disposizione degli ospedali pubblici, ha contribuito in maniera fondamentale nel garantire la corretta gestione delle campagne di raccolta fondi avviate online in questo momento critico. Tra le varie piattaforme attivatesi per ospitare le raccolte fondi per l’emergenza c’è Eppela, importante realtà nel panorama del crowdfunding italiano. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Giulia Buselli, Project Advisor e Crowdfunding Specialist di Eppela.

 

Buongiorno, Giulia. Eppela è una delle piattaforme più conosciute in Italia. Ti va di raccontarci brevemente la sua storia e il perché è nata?

Eppela nasce tra le mura di Lucca il 20 gennaio 2011 grazie a Nicola Lencioni, CEO dell’azienda, e ai colleghi dell’agenzia Anteprima adv.  

La piattaforma venne ideata con l’intento di riuscire ad affrontare i problemi tipici del settore creativo. L’accesso al credito spesso nel nostro Paese è difficile, a volte bloccato: le banche e le istituzioni non finanziano i progetti ed è difficile ottenere supporto burocratico. 

In quegli anni all’estero gli esempi di crowdfunding si moltiplicavano così la riflessione venne spontanea: “perché non tentare anche qui?”

Da allora sono successe molte cose fino a diventare uno dei nomi di spicco del panorama del crowdfunding Made in Italy.

 

Quali sono i settori in cui si aprono le campagne e che tipi di crowdfunding raccoglie maggiormente la piattaforma?

La nostra è una piattaforma dall’anima All or Nothing (“tutto o niente”), ci piacciono le sfide! Anche se negli ultimi mesi ci siamo aperti maggiormente alla modalità Keep It All (“prendi tutto”) per andare incontro alle esigenze che la pandemia ha creato. 

Tendenzialmente abbiamo una maggiore affluenza di progetti culturali e prodotti innovativi promossi da Start up e PMI.

 

Perché un utente dovrebbe scegliere Eppela per promuovere una raccolta fondi?

Siamo una piattaforma fatta di persone a servizio delle persone. Questo è il nostro motto, la nostra mission. Per chi sceglie Eppela, dall’altra parte dello schermo non troverà mail automatiche, o chatbot, ma persone che tutti i giorni seguono costantemente il progettista creando con lui un rapporto umano. Quello che ci contraddistingue, oltre a un team di esperti nel mondo della comunicazione a 360 gradi, è proprio la figura dell’advisor, come me: persone che seguono il progettista dall’arrivo della proposta progetto fino alla sua conclusione e, a volte anche dopo.

Crediamo così tanto nel crowdfunding da aver dato il nostro supporto a ogni singola campagna, perché è più bello se lo facciamo insieme.

 

Chi può avviare una campagna su Eppela?

Chiunque può lanciare una campagna su Eppela: Associazioni, enti no profit, aziende e privati chiaramente a seconda del soggetto che promuove la raccolta diamo i consigli adatti per svilupparla al meglio con la giusta impostazione a livello di comunicazione e promozione.

 

Quali sono i costi di transazione sulle donazioni?

Sui progetti destinati a fronteggiare l’emergenza, abbiamo deciso di azzerare le nostre fee per dare un contributo sociale nel contrasto alla pandemia, anche se Eppela per tutto il lockdown non si è mai fermata, al contrario! Abbiamo attivato subito lo smart working e ci siamo rimboccati le maniche per seguire più progetti possibili. I costi delle transazioni per il sistema di pagamento restano invariate come da regolamento.

 

Quante campagne sono nate sull’emergenza COVID? Chi sono i soggetti che hanno aperto queste campagne? (persone, organizzazioni, ospedali, ecc…)

In due mesi abbiamo ospitato un centinaio di campagne a tema emergenza COVID e ancora, purtroppo l’emergenza non si è arginata, anche se diminuita.

Molto spesso queste campagne sono state lanciate da terzi per soggetti no profit come Ospedali, Croce Rossa, Protezione civile. 

Vista la particolarità del momento abbiamo preventivamente richiesto ai progettisti una documentazione dettagliata con conferma scritta dell’ente ricevente per assicurarci che i fondi venissero destinati in tempi rapidi alle organizzazioni dichiarate, nel pieno della trasparenza, che in questi casi, è più che mai doverosa.

 

Quanti fondi sono stati raccolti per l’emergenza?

Durante il lockdown abbiamo avuto campagne di rilievo nazionale ed internazionale come quella promossa da Nastro Azzurro con “Una Birra per Domani” che ha raccolto grazie al co-finanziamento dell’azienda partner ben mezzo milione di euro. Considerando che abbiamo ancora decine di campagne online, per adesso l’ammontare dei fondi raccolti per le campagne a tema COVID-19 è di diverse centinaia di migliaia di euro.

 

Che consigli daresti a chi desidera avviare una raccolta fondi in Eppela?

Siamo una piattaforma generalista quindi ospitiamo campagne molto diverse tra loro, per questo non posso dare consigli generici, molto cambia a seconda dell’anima del progetto.

Ancora oggi, nonostante l’ampio utilizzo delle piattaforme, molte persone credono che basti lanciare una campagna per veder “piovere i soldi dal cielo”.

Il crowdfunding invece dovrebbe aiutare a far fare quel salto di qualità in un percorso già avviato; io personalmente raccomando sempre di valutare attentamente se sono presenti due requisiti chiave per lanciare un progetto: una community potenzialmente interessata a supportare la nostra mission e dei canali di comunicazione dove promuovere il progetto.

Ultimo ma non per importanza, una volta che il progetto è stato abilitato seguite sempre i consigli dei vostri tutor di riferimento: siamo i primi a voler vedere i vostri desideri realizzati.

 

Ti andrebbe di aggiungere qualcos’altro?

Eppela è nata per sostenere la meritocrazia, per dare voce, spazio e possibilità di sviluppo a tutti quei progetti di valore che nei canali tradizionali di credito non avrebbero trovato spazio, non perché privi di contenuti ma perché non conformi alle regole “tradizionali” del credito. Così sulla nostra piattaforma sono nati progetti di ogni tipo, che hanno aiutato a stare meglio, che hanno inventato prodotti nuovi, hanno creato eventi e hanno dato lavoro a chi un lavoro non l’aveva. Oggi più che mai, Eppela è pronta ad accogliere chi vuole ripartire meglio di prima, rilanciare la propria attività o crearne una nuova e avere altre opportunità.

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