Fundraiser e amministrazione ospedaliera: una squadra che vince
Le voci di Sara Corona e Jacopo Fernandez, direttore finanziario dell’azienda ospedaliera pisana
Ogni iniziativa di raccolta fondi lanciata in questi mesi per gli ospedali italiani ha molto da raccontare. Dentro c’è tutto il cuore, il senso di responsabilità e la voglia di partecipare al bene comune di ogni persona che si è resa promotrice delle raccolte fondi; ci sono le paure e le speranze di migliaia di donatori, coinvolti e motivati, fiduciosi di contribuire a una buona e giusta causa; infine ci sono i beneficiari, gli ospedali e i loro affanni, le preoccupazioni e la tenacia di medici, infermieri e personale sanitario in genere, che instancabilmente hanno continuato a prestare soccorso ai malati.
Sara Corona è una giovane donna che vive a Pisa da 13 anni. è sarda d’origine, ma a Pisa ha studiato e iniziato a lavorare come fundraiser nella Cooperativa Sociale Il Simbolo. La sua vita, la sua casa è lì. Per questo, quando è scoppiata l’epidemia di Covid-19 in Italia, Sara ha avvertito una molla scattarle dentro e ha deciso di fare qualcosa. A inizio marzo, ricorda Sara, “L’aria che si respirava a Pisa era abbastanza tranquilla, tutti confidavamo nelle ottime capacità del sistema sanitario toscano; ma conoscendo persone che lavorano in ospedale sapevo che la situazione che traspariva all’esterno era ben diversa da quella che vivevano medici e operatori all’interno delle strutture sanitarie. Ci sarebbe stata senz’altro necessità di fondi aggiuntivi, perché anche acquistare i dispositivi di sicurezza individuale per medici e infermieri iniziava a essere difficile”. Così il 10 marzo, dopo una rapida indagine per capire se fossero state attivate raccolte fondi per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa, ne ha aperta una lei stessa, sulla piattaforma di crowdfunding Gofundme.
“Prima di lanciare la raccolta ho contattato l’ospedale, perché volevo cercare di comprendere quali fossero le necessità da finanziare, soprattutto per la terapia intensiva. Ma la situazione era complessa e inizialmente ad essere molto in affanno era soprattutto il pronto soccorso. La prima volta che ho chiamato l’ospedale ho parlato con la direttrice sanitaria, poi con il responsabile marketing e comunicazione, poi ancora con l’ufficio stampa e infine con il responsabile finanziario, Jacopo Fernandez, che è stato estremamente disponibile, preparato, competente. Eravamo sulla stessa lunghezza d’onda e abbiamo cercato subito di avviare le pratiche burocratiche”.
Jacopo Fernandez è il Direttore dell’Unità Organizzativa Gestioni Economiche e Finanziarie dell’Ospedale di Pisa e, caparbiamente quanto Sara, si è impegnato affinché le donazioni, oltre 128 mila euro totali, arrivassero proprio dove servivano, ovvero nelle casse dell’ospedale, per diventare aiuti concreti, per salvare vite umane. A causa di alcuni problemi burocratici, infatti, i prelievi erano bloccati e dunque i fondi che continuavano ad affluire erano di fatto inutilizzabili. Poi la svolta. “Sara Corona, racconta il dott. Fernandez, con la quale siamo stati costantemente allineati durante questo periodo, ci ha gentilmente messo in contatto con l’iniziativa “Fundraiser per gli Ospedali in emergenza COVID-19”, convinta che ci avrebbe aiutato ad arrivare al buon fine del trasferimento dei fondi” , e in effetti così è stato. Grazie ai fundraiser che hanno aderito pro bono all’iniziativa lanciata da Job4Good, la più celebre piattaforma per la ricerca di lavoro nel terzo settore, è stato possibile entrare in contatto diretto con Gofundme e l’ostacolo è stato superato.
Una soddisfazione per Sara, poterlo comunicare agli oltre 1300 donatori che hanno contribuito. Si percepisce dalla sua voce, emozionata ma decisa, dall’altro capo del telefono. “Sentivo il senso di responsabilità nei confronti delle persone che avevano donato. Desideravo fargli sapere che tutto era andato per il meglio. Hanno contribuito in tanti, persone di ogni genere”. Tutti uniti sotto un’unica bandiera, dai gruppi di ragazzi che hanno devoluto il jackpot del loro fantacalcio, ormai sospeso, ai donatori silenziosi e generosi che non hanno mai fatto pubblicità del loro impegno, fino ai giovani espatriati, che hanno voluto dimostrare solidarietà alla loro città. “Ho ricevuto moltissime email di persone che ringraziavano tanto per aver lanciato l’idea di questa iniziativa. Davvero una moltitudine di messaggi di incoraggiamento. Nessuno si è mai posto in modo sgradevole, neanche su Facebook”.
E poi ci sono stati i commenti del personale sanitario. “Un medico del pronto soccorso, che conosco, mi ha inviato un messaggio, dopo aver saputo della raccolta. Era in un momento molto difficile, un suo giovane collega era appena stato ricoverato. Mi ha scritto un messaggio semplice, ma davvero significativo: “Vedere gente come voi che ci sostiene è la benzina migliore” “
Grazie all’iniziativa di Sara, ad altre 4 raccolte attivate online e ai versamenti spontanei effettuati direttamente sul conto corrente, l’Ospedale di Pisa ha beneficiato di oltre 530 mila euro, impiegati per rispondere alle principali e prioritarie necessità della struttura. “Oltre a ringraziare tutti per la manifestazione di solidarietà e per il sacrificio fatto in questo periodo, ci tiene a sottolineare il dott. Fernandez, mi sento di tranquillizzare tutti confermando che le risorse raccolte dalle campagne di Gofundme, in cui risultiamo beneficiari diretti, sono state trasferite sui conti aziendali e quindi utilizzate per sostenere l’emergenza”.
Un buon esempio di come tutto possa risolversi per il meglio, se ognuno fa la sua parte. E questo Sara l’ha sperimentato in prima persona.
“Le case si costruiscono dalle basi, ognuno ha messo il suo mattoncino. Se Pisa è riuscita a non avere grandi numeri di morti e contagiati è stato perché ci siamo comportati tutti in modo responsabile. Tutti i donatori che hanno contribuito hanno permesso all’ospedale e al personale di lavorare più in tranquillità; tutti hanno contribuito, in qualche modo, a salvare delle vite”.